Salmi 88:5-13 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

5. Prostrato sto fra i morti, come gli uccisi che giaccion nella tomba, de' quali tu non ti ricordi più, e che son fuor della portata della tua mano.

6. Tu m'hai posto nella fossa più profonda, in luoghi tenebrosi, negli abissi.

7. L'ira tua pesa su me, e tu m'hai abbattuto con tutti i tuoi flutti. Sela.

8. Tu hai allontanato da me i miei conoscenti, m'hai reso un'abominazione per loro. Io son rinchiuso e non posso uscire.

9. L'occhio mio si consuma per l'afflizione; io t'invoco ogni giorno, o Eterno, stendo verso te le mie mani.

10. Opererai tu qualche miracolo per i morti? I trapassati risorgeranno essi a celebrarti? Sela.

11. La tua benignità sarà ella narrata nel sepolcro, o la tua fedeltà nel luogo della distruzione?

12. Le tue maraviglie saranno esse note nelle tenebre, e la tua giustizia nella terra dell'oblìo?

13. Ma, quant'è a me, o Eterno, io grido a te, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro.

Salmi 88