Giobbe 9:27-35 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

27. Se dico: ‘Voglio dimenticare il mio lamento, deporre quest'aria triste e rasserenarmi’,

28. sono spaventato di tutti i miei dolori, so che non mi terrai per innocente.

29. Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30. Quand'anche mi lavassi con la neve e mi nettassi le mani col sapone,

31. tu mi tufferesti nel fango d'una fossa, le mie vesti stesse m'avrebbero in orrore.

32. Dio non è un uomo come me, perch'io gli risponda e che possiam comparire in giudizio assieme.

33. Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!

34. Ritiri Iddio d'addosso a me la sua verga; cessi dallo spaventarmi il suo terrore;

35. allora io parlerò senza temerlo, giacché sento di non essere quel colpevole che sembro.

Giobbe 9