Giobbe 24:9-22 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

9. Ce n'è di quelli che strappano dalla mammella l'orfano, che prendono pegni da poveri!

10. E questi se ne vanno, ignudi, senza vestiti; hanno fame, e portano i covoni.

11. Fanno l'olio nel recinto dell'empio; calcan l'uva nel tino e patiscon la sete.

12. Sale dalle città il gemito de' morenti; l'anima de' feriti implora aiuto, e Dio non si cura di codeste infamie!

13. Ve ne son di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri.

14. L'assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero; la notte fa il ladro.

15. L'occhio dell'adultero spia il crepuscolo, dicendo: ‘Nessuno mi vedrà!’ e si copre d'un velo la faccia.

16. I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce.

17. Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio.

18. Voi dite: ‘L'empio è una festuca sulla faccia dell'acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne.

19. Come la siccità e il calore assorbon le acque della neve, così il soggiorno de' morti inghiottisce chi ha peccato.

20. Il seno che lo portò l'oblia; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda.

21. L'iniquo sarà troncato come un albero: ei che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!’

22. Invece, Iddio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono, quand'ormai disperavan della vita.

Giobbe 24