Epistole di S. Paolo 1 ai Corinzi 8:8-13 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo, non abbiamo nulla di più.

9. Ma badate che questo vostro diritto non diventi un intoppo per i deboli.

10. Perché se alcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio d'idoli, la sua coscienza, s'egli è debole, non sarà ella incoraggiata a mangiar delle carni sacrificate agl'idoli?

11. E così, per la tua conoscenza, perisce il debole, il fratello per il quale Cristo è morto.

12. Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, e ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo.

13. Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratello, io non mangerò mai più carne, per non scandalizzare il mio fratello.

Epistole di S. Paolo 1 ai Corinzi 8