Atti degli Apostoli 7:24-36 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

24. E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egizio.

25. Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l'intesero.

26. E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?

27. Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?

28. Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l'Egizio?

29. A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli.

30. E in capo a quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d'un pruno ardente.

31. E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:

32. Io son l'Iddio de' tuoi padri, l'Iddio d'Abramo, d'Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.

33. E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa.

34. Certo, io ho veduto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto.

35. Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparito nel pruno.

36. Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni.

Atti degli Apostoli 7