2 Samuele 13:8-15 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

8. Tamar andò a casa di Amnon, suo fratello, che giaceva in letto. Ella prese della farina stemperata, l'intrise, ne fece delle frittelle in sua presenza, e le cosse.

9. Poi, prese la padella, ne trasse le frittelle e gliele mise dinanzi; ma egli rifiutò di mangiare, e disse: ‘Fate uscire di qui tutta la gente’. E tutti uscirono.

10. Allora Amnon disse a Tamar: ‘Portami il cibo in camera, e lo prenderò dalle tue mani’. E Tamar prese le frittelle che avea fatte, e le portò in camera ad Amnon suo fratello.

11. E com'essa gliele porgeva perché mangiasse, egli l'afferrò, e le disse: ‘Vieni a giacerti meco, sorella mia’.

12. Essa gli rispose: ‘No, fratel mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia!

13. Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te’.

14. Ma egli non volle darle ascolto; ed essendo più forte di lei, la violentò, e si giacque con lei.

15. Poi Amnon concepì verso di lei un odio fortissimo; talmente, che l'odio per lei fu maggiore dell'amore di cui l'aveva amata prima. E le disse:

2 Samuele 13