Atti 25:13-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

13. Alcuni giorni dopo il re Agrippa e sua sorella Berenìce arrivarono a Cesarèa per salutare Festo.

14. Siccome si fermarono parecchi giorni, Festo raccontò al re il caso di Paolo. Gli disse: «Il governatore Felice mi ha lasciato qui un prigioniero.

15. Quando io mi trovavo a Gerusalemme vennero da me i capi dei *sacerdoti e i capi degli Ebrei per accusarlo e mi domandarono di condannarlo.

16. Risposi loro che i Romani non hanno l’abitudine di condannare un uomo prima che egli abbia la possibilità di difendersi davanti ai suoi accusatori.

17. I capi dei sacerdoti e i capi degli Ebrei vennero dunque qui da me, e io, senza perder tempo, il giorno dopo cominciai il processo e vi feci condurre anche Paolo.

18. Quelli che lo accusavano si misero attorno a lui, e io pensavo che lo avrebbero accusato di alcuni delitti. Invece no:

19. si trattava solo di questioni che riguardano la loro religione e un certo Gesù, che è morto, mentre Paolo sosteneva che è ancora vivo.

20. Di fronte a un caso come questo io non sapevo che decisione prendere; perciò domandai a Paolo se accettava di andare a Gerusalemme e di essere processato in quella città.

21. Ma Paolo fece ricorso e volle che la sua causa fosse riservata all’imperatore. Allora ho comandato di tenerlo in prigione fino a quando non potrò mandarlo all’imperatore».

22. A questo punto il re Agrippa disse al governatore Festo:— Avrei piacere anch’io di ascoltare quest’uomo!E Festo gli rispose:— Domani lo potrai ascoltare.

Atti 25