2 Samuele 15:25-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

25. Il re Davide disse a Sadoc: «Riporta in città l’arca di Dio. Se il Signore mi tratterà con bontà, mi farà ritornare e potrò rivedere l’arca e il suo santuario.

26. Se invece non gli sarò più gradito, egli faccia di me secondo la sua volontà».

27. Poi disse ancora al sacerdote Sadoc:«Vedi, è meglio che torniate in città in pace, tu con tuo figlio Achimàas ed Ebiatàr con suo figlio Giònata.

28. Fate attenzione: io mi fermerò nel deserto dove si attraversa il fiume, fino a quando non avrò ricevuto notizie da voi».

29. Sadoc ed Ebiatàr riportarono l’arca di Dio a Gerusalemme e si fermarono là.

30. Davide iniziò la salita del monte degli Ulivi. Camminava a capo coperto e a piedi scalzi e piangeva. Tutti quelli che l’accompagnavano avevano il capo coperto: camminavano e piangevano anche loro.

31. Fu portata a Davide la notizia che Achitòfel era passato tra i congiurati dalla parte di Assalonne ed egli pregò: «O Signore, rendi vani i consigli di Achitòfel».

32. Quando Davide giunse sulla cima del monte dove si adorava Dio, gli venne incontro Cusài l’Archita, il suo consigliere. Aveva la veste strappata e il capo coperto di polvere in segno di dolore.

2 Samuele 15