Luca 15:16-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

16. Era talmente affamato che avrebbe voluto sfamarsi con le ghiande che si davano ai maiali, ma nessuno gliene dava.

17. «Allora si mise a riflettere sulla sua condizione e disse: “Tutti i dipendenti di mio padre hanno cibo in abbondanza. Io, invece, sto qui a morire di fame.

18. Ritornerò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato contro Dio e contro di te.

19. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi dipendenti”.

20. «Si mise subito in cammino e ritornò da suo padre.«Era ancora lontano dalla casa paterna, quando suo padre lo vide e, commosso, gli corse incontro. Lo abbracciò e lo baciò.

21. Ma il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio”.

22. «Ma il padre ordinò subito ai suoi servi: “Presto, andate a prendere il vestito più bello e fateglielo indossare. Mettetegli l’anello al dito e dategli un paio di sandali.

23. Poi prendete il vitello, quello che abbiamo ingrassato, e ammazzatelo. Dobbiamo festeggiare con un banchetto il suo ritorno,

24. perché questo mio figlio era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l’ho ritrovato”. E cominciarono a far festa.

25. «Il figlio maggiore, intanto, si trovava nei campi. Al suo ritorno, quando fu vicino alla casa, sentì un suono di musiche e di danze.

26. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa stava succedendo.

Luca 15