6. Il secondo giorno Oloferne fece sfilare tutta la sua cavalleria sotto gli occhi degli Israeliti di Betulia.
7. Esplorò i sentieri di accesso alla città; ispezionò le sorgenti e vi lasciò un gruppo di soldati per tenerle sotto controllo. Poi tornò nell’accampamento.
8. I capi edomiti, i comandanti moabiti e i generali della zona costiera del Mediterraneo, si recarono da Oloferne e gli dissero:
9. «O grande Oloferne, se accetti le nostre proposte, il tuo esercito non subirà alcuna perdita.
10. Per difendersi gli Israeliti non pongono la loro fiducia nelle armi. Si sentono sicuri perché vivono su alte montagne, dove non è facile salire.
11. Se perciò, o grande Oloferne, eviti di attaccarli direttamente, nessuno dei tuoi soldati cadrà.
12. Resta nel tuo quartier generale e tieni i tuoi soldati nell’accampamento. Ordina soltanto ai tuoi soldati di bloccare le sorgenti ai piedi della montagna.
13. Gli abitanti di Betulia devono andar là a prendere l’acqua. Quando staranno per morire di sete, la città si arrenderà. Nel frattempo noi prenderemo posizione con i nostri uomini sulla cima dei monti vicini e di là impediremo a chiunque di uscire dalla città.
14. A Betulia moriranno di fame uomini, donne e bambini. Prima ancora che tu sferri l’attacco, le loro piazze si riempiranno di cadaveri.
15. Essi non hanno voluto arrendersi spontaneamente a te. Si sono ribellati e perciò dovranno pagare!».
16. Questa proposta piacque a Oloferne e ai suoi ufficiali ed egli ordinò di agire secondo quel piano.
17. I Moabiti e cinquemila Assiri spostarono l’accampamento nella valle per bloccare le sorgenti della città di Betulia.