Giuditta 10:4-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

4. Infilò un paio di sandali eleganti e si adornò con tutti i suoi gioielli: collane, braccialetti, ornamenti alle caviglie e orecchini. Voleva rendersi attraente per sedurre gli uomini che l’avrebbero vista.

5. Poi diede alla serva un otre di vino e un fiasco d’olio. Prese una borsa e la riempì con farina d’orzo, frutta secca, pane e formaggio. Impacchettò con cura i suoi recipienti e li consegnò alla serva.

6. Tutte e due uscirono di casa e si recarono alle porte della città di Betulia. Trovarono di guardia Ozia e i responsabili della città, Cabrì e Carmì.

7. Quando essi notarono il suo volto così trasformato e i suoi vestiti così diversi, rimasero molto ammirati per la sua grande bellezza. Le dissero:

8. «Il Dio dei nostri padri ti accompagni. Ti conceda di portare a compimento la tua impresa per la vittoria d’Israele e per la gloria di Gerusalemme!».

9. Giuditta si gettò a terra per adorare Dio; poi disse: «Ordinate di aprirci le porte perché possiamo uscire e fare quello di cui abbiamo parlato».Essi ubbidirono e diedero ordine ai giovani di aprire le porte.

10. I giovani eseguirono l’ordine e Giuditta uscì con la serva. Gli uomini restarono a osservarla mentre scendeva dalla montagna e attraversava la valle, finché scomparve.

11. Giuditta e la serva proseguirono il cammino per la valle. Venne loro incontro una truppa di soldati assiri,

12. che la fermarono e si misero a interrogarla:— A quale popolo appartieni? Da dove vieni e dove vai?Giuditta rispose:— Sono ebrea. Fuggo lontano dal mio popolo, perché tra poco Dio farà cadere gli Israeliti nelle vostre mani e li distruggerete!

Giuditta 10