4. Il levita al quale avevano ucciso la donna, disse: «Mi trovavo con la mia concubina a Gàbaa, nel territorio della tribù di Beniamino, e volevo passare lì la notte.
5. I cittadini di Gàbaa vennero ad attaccarci: di notte circondarono la casa dove mi trovavo; essi volevano uccidere me; invece hanno violentato la mia concubina fino a farla morire.
6. Allora io ho preso il suo corpo e l’ho tagliato a pezzi; poi ho mandato un pezzo a ciascuna delle tribù d’Israele. Quegli uomini hanno commesso in mezzo a noi un delitto veramente mostruoso!
7. Tutti voi siete Israeliti: consultatevi e prendete una decisione».
8. Tutti i presenti si alzarono in piedi e gridarono: «Nessuno di noi tornerà alla sua casa o alla sua tenda.
33-34. L’esercito d’Israele lasciò la sua posizione e si raggruppò a Baal-Tamar; intanto i soldati che erano in agguato, diecimila in tutto, saltarono fuori dai loro nascondigli, dal lato indifeso di Gàbaa, e attaccarono la città. La lotta fu dura. Intanto l’esercito Beniaminita non si rendeva conto che stava per essere annientato.
35. Ma il Signore diede a Israele la vittoria. Infatti, quel giorno, gli Israeliti uccisero venticinquemilacento soldati della tribù di Beniamino.
36. Solo quando i Beniaminiti si resero conto che erano stati sconfitti, capirono come le cose erano andate veramente.Gli Israeliti erano indietreggiati davanti ai Beniaminiti, perché contavano sull’intervento dei soldati appostati attorno a Gàbaa.
37. I soldati in agguato corsero veloci verso Gàbaa: irruppero in città e uccisero tutti gli abitanti.
38. L’esercito d’Israele e i soldati in agguato, a suo tempo avevano concordato un segnale: gli uni dovevano far salire una grande nube di fumo dalla città,