Atti 20:8-19 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

8. La stanza dove c’eravamo riuniti si trovava al piano superiore della casa ed era molto illuminata.

9. Mentre Paolo continuava a parlare, un ragazzo di nome Éutico, che si era seduto sul davanzale della finestra, si addormentò. A un certo punto cadde giù dal terzo piano e fu raccolto morto.

10. Paolo allora scese, si piegò su di lui, lo prese nelle sue braccia e disse: «Calma e coraggio. Éutico è vivo!».

11. Poi risalì nella sala, spezzò il pane e lo mangiò con gli altri. Parlò ancora a lungo e quando spuntò il sole partì.

12. Intanto quel ragazzo era stato portato a casa sano e salvo, con gran sollievo di tutti.

13. Noi eravamo partiti per primi, con la nave, ed eravamo andati verso la città di Asso. Qui dovevamo prendere a bordo Paolo. Era stato lui a decidere così, perché voleva fare il viaggio a piedi.

14. Quando ci raggiunse ad Asso, Paolo salì a bordo con noi e arrivammo nella città di Mitilène.

15. Il giorno dopo partimmo da Mitilène e arrivammo di fronte a Chio. Con un altro giorno di viaggio arrivammo nella città di Samo, e il giorno dopo giungemmo a Milèto.

16. Paolo infatti aveva deciso di non fermarsi a Efeso, per non trattenersi troppo a lungo in Asia. Aveva fretta di arrivare a Gerusalemme, possibilmente per il giorno di *Pentecoste.

17. Trovandosi a Milèto, Paolo fece venire da Efeso i responsabili di quella comunità.

18. Quando arrivarono, Paolo disse loro: «Voi sapete come io mi sono comportato con voi per tutto questo tempo: dal primo giorno che arrivai in Asia fino a oggi.

19. Ho lavorato per il Signore con profonda umiltà. Ho sofferto e ho anche pianto. Ho dovuto subire le insidie dei ∆capi ebrei a rischio della vita.

Atti 20