2 Samuele 12:15-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

15. Dopo che Natan se ne fu andato, il Signore colpì con una grave malattia il bambino che la moglie di Uria aveva generato a Davide.

16. Davide pregò per la vita del bambino: non mangiava nulla, e quando la sera si ritirava, si coricava per terra.

17. I suoi servi più autorevoli lo pregavano di alzarsi da terra, ma egli rifiutava e non voleva neppure prendere un po’ di cibo con loro.

18. Dopo una settimana il bambino morì. I servi non sapevano come dargli la notizia. Dicevano tra loro: «Non ascoltava i nostri consigli quando il bambino era in vita, se ora gli diciamo che è morto, potrebbe fare un gesto disperato».

19. Davide si accorse che si consultavano tra loro e capì che il bambino era morto.— È morto? — domandò.— Sì, — gli risposero.

20. Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si profumò e si cambiò gli abiti. Andò nel santuario del Signore a pregare, poi tornò a casa, ordinò il pranzo e mangiò.

21. I servi gli domandarono:— Come mai, quando il bambino era vivo digiunavi e piangevi e ora che è morto ti sei risollevato e mangi? Non riusciamo a comprendere questo tuo modo di agire.

2 Samuele 12