2 Maccabei 12:22-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

22. Ma quando comparve la prima pattuglia di Giuda, i nemici furono invasi da una grande paura, perché si era manifestato il Dio che vede tutto. Essi cominciarono a fuggire, chi da una parte e chi dall’altra. Nella confusione della fuga, in molti casi si ferivano l’un l’altro, colpiti dalla spada dei propri compagni.

23. Giuda inseguì senza tregua quei criminali. Ne uccise circa trentamila.

24. Timòteo era già caduto nelle mani di Dositeo e Sosipatro. Ma si valse di una grande astuzia: chiese di lasciarlo andare sano e salvo. Disse che teneva in ostaggio i genitori o i fratelli di molti di loro e minacciò che sarebbero stati uccisi se lo toccavano.

25. Promise invece di restituire gli ostaggi, senza torcere loro un capello, se lo lasciavano libero. Li assicurò in tutti i modi che avrebbe mantenuto quell’impegno. E così gli Ebrei lo rilasciarono, per salvare la vita ai propri fratelli.

26. Poi Giuda tornò a Kàrnion e al santuario della dea Atargatis. Vi uccise venticinquemila persone.

27. Dopo quella completa vittoria sui nemici, Giuda Maccabeo marciò anche contro la fortezza di Efron, dove si trovava Lisània. Sulle mura della città erano appostati giovani robusti che la difendevano con coraggio, e all’interno i nemici avevano una gran quantità di macchine da guerra e di proiettili.

28. Ma gli Ebrei invocarono l’aiuto del Signore che, con la sua potenza, spezza la resistenza dei nemici. Riuscirono a conquistare Efron e uccisero venticinquemila abitanti.

2 Maccabei 12