45. Ma gli abitanti della città si radunarono nel centro in circa centoventimila persone con l’intenzione di uccidere il re.
46. Questi allora si rifugiò nel palazzo, mentre i cittadini invadevano le vie della città e incominciavano a combattere.
47. Il re chiamò in aiuto gli Ebrei ed essi si radunarono compatti attorno a lui. Poi si dispersero per la città e in quel giorno uccisero circa centomila persone,
48. incendiarono la città, la saccheggiarono e salvarono il re.
49. I superstiti videro che gli Ebrei erano riusciti a impadronirsi della città, si scoraggiarono e andarono dal re a supplicarlo:
50. «Facciamo la pace e gli Ebrei la smettano di combattere contro di noi e la nostra città».
51. Gettarono le armi e fecero la pace. Così gli Ebrei conquistarono la stima del re e di tutti gli abitanti del regno. Poi tornarono a Gerusalemme con un grande bottino.
52. In tal modo il re Demetrio rafforzò il suo trono e sotto la sua guida il paese rimase in pace.
53. Ma egli non mantenne le sue promesse. Si mise contro Giònata senza alcuna riconoscenza per i servizi che gli aveva reso. Anzi cominciò a dargli molti fastidi.
54. Dopo questi fatti Trifone ritornò con Antioco. Questi era ancora molto giovane, ma fu proclamato re e incoronato.
55. Attorno a lui si radunarono tutte le truppe congedate da Demetrio che fu messo in fuga e travolto.
56. Trifone intanto catturò i suoi elefanti da guerra e si impadronì della città di Antiòchia.
57. Allora il giovane Antioco scrisse a Giònata questa lettera: «Io ti riconfermo nell’incarico di sommo sacerdote. Ti faccio amministratore dei quattro distretti, e ti considero tra gli amici del re».
58. Gli mandò anche vasi d’oro e un servizio da tavola. Gli diede facoltà di bere in vasi d’oro, di indossare la porpora e di portare una fibbia d’oro.