Prima Lettera ai Tessalonicesi 2:3-8 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

3. Perché la nostra predicazione non proviene da finzione, né da motivi impuri, né è fatta con inganno;

4. ma, come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.

5. Difatti, non abbiamo mai usato un parlare lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Dio ne è testimone.

6. E non abbiamo cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, sebbene, come apostoli di Cristo, avremmo potuto far valere la nostra autorità;

7. invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i suoi bambini.

8. Così, nel nostro grande affetto per voi, eravamo disposti a darvi non soltanto il vangelo di Dio, ma anche le nostre proprie vite, tanto ci eravate diventati cari.

Prima Lettera ai Tessalonicesi 2