Lettera agli Ebrei 8:7-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

7. Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo.

8. Infatti Dio, biasimando il popolo, dice: «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto;

9. non come il patto che feci con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto; perché essi non hanno perseverato nel mio patto, e io, a mia volta, non mi sono curato di loro», dice il Signore.

10. Questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò le mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori, e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.

11. Nessuno istruirà più il proprio concittadino e nessuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!” Perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro.

12. Perché avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati».

13. Dicendo «un nuovo patto», egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire.

Lettera agli Ebrei 8