Genesi 19:18-29 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

18. Lot rispose loro: «No, mio signore!

19. Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia.

20. Ecco, c’è questa città vicina per rifugiarmi – è piccola – e lascia che io fugga lì – e non è forse piccola? – e così io vivrò».

21. E quello rispose: «Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città della quale hai parlato.

22. Affrèttati, rifùgiati là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia giunto». Perciò quella città fu chiamata Soar.

23. Il sole spuntava sulla terra quando Lot arrivò a Soar.

24. Allora il Signore fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Signore.

25. Egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo.

26. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale.

27. Abraamo si alzò la mattina presto e andò al luogo dove si era prima fermato davanti al Signore;

28. guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.

29. Fu così che Dio si ricordò di Abraamo, quando egli distrusse le città della pianura e fece scampare Lot al disastro, mentre distruggeva le città dove Lot aveva abitato.

Genesi 19