Atti degli Apostoli 7:18-30 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

18. finché sorse {sull’Egitto} un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.

19. Costui, procedendo con astuzia contro il nostro popolo, maltrattò i {nostri} padri fino a costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non fossero lasciati in vita.

20. In quel tempo nacque Mosè, che era bello agli occhi di Dio; egli fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;

21. e, quando fu abbandonato, la figlia del faraone lo raccolse e lo allevò come figlio.

22. Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani e divenne potente in parole e opere.

23. Ma quando raggiunse l’età di quarant’anni, gli venne in animo di andare a visitare i suoi fratelli, i figli d’Israele.

24. Vedendo che uno di loro era maltrattato, ne prese le difese e vendicò l’oppresso, colpendo a morte l’Egiziano.

25. Ora egli pensava che i {suoi} fratelli avrebbero capito che Dio voleva salvarli per mano di lui; ma essi non compresero.

26. Il giorno seguente si presentò a loro mentre litigavano, e cercava di riconciliarli, dicendo: “Uomini, voi siete fratelli; perché vi fate torto a vicenda?”

27. Ma quello che faceva torto al suo prossimo lo respinse, dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi?

28. Vuoi uccidere me come ieri uccidesti l’Egiziano?”

29. A queste parole Mosè fuggì e andò a vivere come straniero nel paese di Madian, dove ebbe due figli.

30. Trascorsi quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente.

Atti degli Apostoli 7