Zaccaria 11:1-8 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Libano, apri le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri!

2. Urla, cipresso, perché il cedro è caduto e gli alberi magnifici sono devastati! Urlate, querce di *Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta!

3. Si odono i lamenti dei pastori, perché la loro gloria è distrutta; si ode il ruggito dei leoncelli, perché le rive lussureggianti del *Giordano sono devastate.

4. Cosí parla il Signore, il mio Dio: «Pasci le mie pecore destinate al macello,

5. quelle che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, delle quali i venditori dicono: “Sia benedetto il Signore, io mi arricchisco!” quelle che i loro pastori non risparmiano affatto.

6. Poiché io non risparmierò piú gli abitanti del paese», dice il Signore, «anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balía del suo prossimo e in balía del suo re; essi schiacceranno il paese e io non libererò nessuno dalle loro mani».

7. Allora io mi misi a pascolare le pecore destinate al macello e, perciò, le piú misere del gregge; mi presi due bastoni; chiamai l'uno Favore e l'altro Vincoli e mi misi a pascolare il gregge.

8. Io soppressi tre pastori in un mese; persi la pazienza con loro e anche loro si erano disgustati di me.

Zaccaria 11