Vangelo Secondo Matteo 9:3-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

3. Ed ecco alcuni *scribi pensarono dentro di sé: «Costui bestemmia».

4. Ma Gesú, conosciuti i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori?»

5. Infatti, che cos'è piú facile, dire: «I tuoi peccati ti sono perdonati», o dire: «Àlzati e cammina?»

6. Ma, affinché sappiate che il *Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati: «Àlzati», disse allora al paralitico, «prendi il tuo letto e vattene a casa».

7. Il paralitico si alzò e se ne andò a casa sua.

8. Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini.

9. Poi Gesú, partito di là, passando, vide un uomo chiamato *Matteo, che sedeva al banco delle imposte e gli disse: «Seguimi». Ed egli, alzatosi, lo seguí.

10. Mentre Gesú era a tavola in casa di Matteo, molti *pubblicani e «peccatori» vennero e si misero a tavola con Gesú e con i suoi discepoli.

11. I *farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?»

12. Ma Gesú, avendoli uditi, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

13. Ora andate e imparate che cosa significhi: “Voglio misericordia e non sacrificio”; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori».

14. Allora si avvicinarono a lui i discepoli di *Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo, e i tuoi discepoli non digiunano?»

15. Gesú disse loro: «Possono gli amici dello sposo far cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.

16. Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito vecchio e lo strappo si fa peggiore.

Vangelo Secondo Matteo 9