Vangelo Secondo Matteo 22:7-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

7. Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città.

8. Quindi disse ai suoi servi: “Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni.

9. Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete”.

10. E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali.

11. Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze.

12. E gli disse: “Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?” E costui rimase con la bocca chiusa.

13. Allora il re disse ai servitori: “Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle *tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor dei denti”.

14. Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti».

15. Allora i *farisei si ritirarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nelle sue parole.

16. E gli mandarono i loro discepoli con gli *erodiani a dirgli: «Maestro, noi sappiamo che sei sincero e insegni la via di Dio secondo verità, e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone.

17. Dicci dunque: Che te ne pare? È lecito, o no, pagare il tributo a *Cesare?»

18. Ma Gesú, conoscendo la loro malizia, disse: «Perché mi tentate, ipocriti?

19. Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli porsero un *denaro.

20. Ed egli domandò loro: «Di chi è questa effigie e questa iscrizione?»

21. Gli risposero: «Di Cesare». E Gesú disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio».

Vangelo Secondo Matteo 22