Vangelo Secondo Matteo 12:11-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. Ed egli disse loro: «Chi è colui tra di voi che, avendo una pecora, se questa cade in giorno di sabato in una fossa, non la prenda e la tiri fuori?

12. Certo un uomo vale molto piú di una pecora! È dunque lecito far del bene in giorno di sabato».

13. Allora disse a quell'uomo: «Stendi la tua mano». Ed egli la stese, e la mano divenne sana come l'altra.

14. I farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, per farlo morire.

15. Ma Gesú, saputolo, si allontanò di là; molti lo seguirono ed egli li guarí tutti;

16. e ordinò loro di non divulgarlo,

17. affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del *profeta *Isaia:

18. «Ecco il mio servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l'anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra di lui, ed egli annuncerà la giustizia alle genti.

19. Non contenderà, né griderà e nessuno udrà la sua voce sulle piazze.

20. Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.

21. E nel nome di lui le genti spereranno».

22. Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarí, in modo che il muto parlava e vedeva.

23. E tutta la folla stupiva e diceva: «Non è questi il Figlio di Davide?»

24. Ma i farisei, udendo ciò, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per l'aiuto di *Belzebú, principe dei demòni».

25. Gesú, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro sé stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro sé stessa non potrà reggere.

Vangelo Secondo Matteo 12