Vangelo Secondo Luca 15:13-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Di lí a poco, il figlio piú giovane, messa insieme ogni cosa, partí per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente.

14. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

15. Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali.

16. Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava.

17. Allora, rientrato in sé, disse: “Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!

18. Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te:

19. non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi”.

20. Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò.

21. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono piú degno di essere chiamato tuo figlio”.

22. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste piú bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi;

23. portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,

24. perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato”. E si misero a fare gran festa.

25. Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udí la musica e le danze.

Vangelo Secondo Luca 15