Secondo Libro di Samuele 16:11-19 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. Poi Davide disse ad Abisai e a tutti i suoi servitori: «Ecco, mio figlio, uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita! Quanto piú lo può fare ora questo *Beniaminita! Lasciate che egli maledica, perché gliel'ha ordinato il Signore.

12. Forse il Signore avrà riguardo alla mia afflizione e mi farà del bene in cambio delle maledizioni di oggi».

13. Davide e la sua gente continuarono il loro cammino; Simei camminava sul fianco del monte, di fronte a Davide, e cammin facendo lo malediva, gli gettava dei sassi e buttava della polvere.

14. Il re e tutta la gente che era con lui arrivarono ad Aiefim e là ripresero fiato.

15. Intanto Absalom e tutto il popolo, gli uomini d'Israele, erano entrati a Gerusalemme; Aitofel era con lui.

16. Quando Cusai, l'Archita, l'amico di Davide, fu giunto presso Absalom, gli disse: «Viva il re! Viva il re!»

17. Absalom disse a Cusai: «È questo dunque l'affetto che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?»

18. Cusai rispose ad Absalom: «No; io sarò di colui che il Signore e questo popolo e tutti gli uomini d'Israele hanno scelto, e con lui rimarrò.

19. Del resto, di chi sarò io servo? Non lo sarò di suo figlio? Come ho servito tuo padre, cosí servirò te».

Secondo Libro di Samuele 16