Secondo Libro delle Cronache 33:12-19 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

12. E quando egli fu angosciato, implorò il Signore, suo Dio, e si umiliò profondamente davanti al Dio dei suoi padri.

13. A lui rivolse le sue preghiere, e Dio si arrese ad esse, esaudí le sue suppliche, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che il Signore è Dio.

14. Dopo questo, Manasse costruí fuori della *città di Davide, a occidente, verso Ghion nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei Pesci; lo fece girare attorno a Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda.

15. Tolse dalla casa del Signore gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa del Signore e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori dalla città.

16. Poi ristabilí l'altare del Signore e vi offrí sopra dei sacrifici di riconoscenza e di ringraziamento, e ordinò a Giuda che servisse il Signore, Dio d'Israele.

17. Tuttavia il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi; però, soltanto al Signore, al suo Dio.

18. Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i *veggenti gli rivolsero nel nome del Signore, Dio d'Israele, sono scritte nella storia dei re d'Israele.

19. E la sua preghiera, e come Dio si arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, le località dove costruí gli alti luoghi e pose degli idoli di Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Ozai.

Secondo Libro delle Cronache 33