Seconda Lettera a Timoteo 1:2-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

2. a *Timoteo, mio caro figlio, grazia, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesú nostro Signore.

3. Ringrazio Dio, che servo come già i miei antenati con pura coscienza, ricordandomi regolarmente di te nelle mie preghiere giorno e notte;

4. ripenso alle tue lacrime e desidero intensamente vederti per essere riempito di gioia.

5. Ricordo infatti la fede sincera che è in te, la quale abitò prima in tua nonna Loide e in tua madre Eunice, e, sono convinto, abita pure in te.

6. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani.

7. Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo.

8. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il *vangelo, sorretto dalla potenza di Dio.

9. Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesú fin dall'eternità,

10. ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesú, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo,

11. in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore.

12. È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno.

Seconda Lettera a Timoteo 1