Neemia 2:7-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

7. Poi dissi al re: «Se il re è disposto, mi si diano delle lettere per i governatori d'oltre il fiume affinché mi lascino passare ed entrare in Giuda,

8. e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, affinché mi dia del legname per costruire le porte della fortezza annessa al tempio del Signore, per le mura della città, e per la casa che abiterò». Il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su di me.

9. Mi recai presso i governatori d'oltre il fiume, e diedi loro le lettere del re. Il re mi aveva dato una scorta di ufficiali e di cavalieri.

10. Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo *ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di *Israele.

11. Cosí giunsi a *Gerusalemme, e, trascorsi tre giorni,

12. mi alzai di notte, presi con me pochi uomini, e non parlai a nessuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme. Non avevo con me altra cavalcatura oltre a quella che usavo.

13. Uscii di notte per la porta della Valle, e mi diressi verso la sorgente del *Dragone e la porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, quanto erano rovinate e come le sue porte erano consumate dal fuoco.

14. Passai presso la porta della Sorgente e il serbatoio del Re, ma non c'era posto per cui potesse passare la mia cavalcatura.

15. Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne tornai a casa.

Neemia 2