Lettera agli Ebrei 11:15-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

15. e se avessero avuto a cuore quella da cui erano usciti, certo avrebbero avuto tempo di ritornarvi!

16. Ma ora ne desiderano una migliore, cioè quella celeste; perciò Dio non si vergogna di essere chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città.

17. Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrí Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrí il suo unigenito.

18. Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza».

19. Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

20. Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed *Esaú anche riguardo a cose future.

21. Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di *Giuseppe e adorò appoggiandosi in cima al suo bastone.

22. Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell'esodo dei figli d'*Israele e diede disposizioni circa le sue ossa.

23. Per fede *Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello, e non ebbero paura dell'editto del re.

24. Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del *faraone,

25. preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato;

26. stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa.

Lettera agli Ebrei 11