Lamentazioni 2:3-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

3. Nella sua ira ardente, ha infranto tutta la potenza d'Israele; ha ritirato la propria destra in presenza del nemico; ha consumato Giacobbe come fuoco fiammeggiante che divora tutto intorno.

4. Ha teso il suo arco come il nemico; ha alzato la destra come un avversario; ha trucidato tutti quelli che erano piú cari a vedersi; ha riversato il suo furore come un fuoco sulla tenda della figlia di Sion.

5. Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele; ha divorato tutti i suoi palazzi; ha distrutto le sue fortezze; ha moltiplicato alla figlia di Giuda i lamenti e i gemiti.

6. Ha spogliato la sua capanna come un giardino; ha distrutto il luogo del suo convegno; il Signore ha fatto dimenticare in Sion le *feste solenni e i sabati, e, nell'indignazione della sua ira, ha rigettato re e *sacerdoti.

7. Il Signore ha provato disgusto per il suo altare; ha detestato il suo *santuario; ha dato i muri dei palazzi di Sion in mano dei nemici, i quali hanno alzato grida nella casa del Signore, come in un giorno di festa.

8. Il Signore ha deciso di distruggere le mura della figlia di Sion; ha steso la corda, non ha ritirato la mano, prima d'averli distrutti; ha coperto di lutto bastioni e mura; gli uni e le altre sono distrutti.

9. Le sue porte sono sprofondate in terra; egli ha distrutto, spezzato le sue sbarre; il suo re e i suoi capi sono fra le nazioni; non c'è piú legge, e anche i suoi *profeti non ricevono piú visioni dal Signore.

10. Gli *anziani della figlia di Sion stanno per terra in silenzio; si sono gettati della polvere sul capo, si sono vestiti di sacchi; le vergini di *Gerusalemme curvano il capo al suolo.

11. I miei occhi si consumano in lacrime, le mie viscere si commuovono, il mio fegato si spande in terra per il disastro della figlia del mio popolo, al pensiero dei bambini e dei lattanti che venivano meno per le piazze della città.

12. Essi chiedevano alle loro madri: «Dov'è il pane, dov'è il vino?…» Intanto venivano meno come feriti a morte nelle piazze della città, ed esalavano l'ultimo respiro sul seno delle loro madri.

13. Che ti dirò? A che ti paragonerò, o figlia di Gerusalemme? Chi troverò simile a te per consolarti, vergine figlia di Gerusalemme? Infatti la tua ferita è larga quanto il mare; chi potrà guarirti?

14. I tuoi profeti hanno avuto per te visioni vane e illusorie; non hanno messo a nudo la tua *iniquità, per distogliere da te la deportazione; le profezie che hanno fatto a tuo riguardo non erano che oracoli vani e seduttori.

15. Tutti i passanti battono le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo quando vedono la figlia di Gerusalemme: «È questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?»

Lamentazioni 2