Giobbe 9:27-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

27. Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro”.

28. Ma mi spavento per tutti i miei dolori. Sono certo che non mi considererai innocente.

29. Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30. Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il sapone,

31. tu mi tufferesti nel fango di una fossa, le mie vesti mi avrebbero in orrore.

32. Dio non è un uomo come me, perché io gli risponda e perché possiamo comparire in giudizio assieme.

33. Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!

34. Dio allontani da me la sua verga; smetta di spaventarmi con il suo terrore;

Giobbe 9