Giobbe 9:20-27 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

20. Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.

21. «Sono innocente? Sí, lo sono! Di me non mi preme, io disprezzo la mia vita!

22. Per me è la stessa cosa! Perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l'integro e il malvagio”.

23. Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.

24. La terra è data in balía dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque?

25. I miei giorni se ne vanno piú veloci di un corriere; fuggono via senz'aver visto il bene;

26. passano rapidi come navicelle di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.

27. Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro”.

Giobbe 9