Giobbe 9:13-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Dio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia.

14. Io, come farei a rispondergli, a scegliere le mie parole per discutere con lui?

15. Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma implorerei misericordia al mio giudice.

16. Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non per questo crederei che avesse dato ascolto alla mia voce;

17. egli mi piomba addosso dal seno della tempesta, moltiplica senza motivo le mie piaghe,

18. non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d'amarezza.

19. Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, egli dice: “Chi mi convocherà?”

20. Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.

21. «Sono innocente? Sí, lo sono! Di me non mi preme, io disprezzo la mia vita!

22. Per me è la stessa cosa! Perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l'integro e il malvagio”.

23. Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.

24. La terra è data in balía dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque?

25. I miei giorni se ne vanno piú veloci di un corriere; fuggono via senz'aver visto il bene;

26. passano rapidi come navicelle di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.

27. Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro”.

28. Ma mi spavento per tutti i miei dolori. Sono certo che non mi considererai innocente.

29. Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30. Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il sapone,

Giobbe 9