Giobbe 33:20-31 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

20. quand'egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi piú squisiti;

21. la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori;

22. egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte.

23. Ma se, presso di lui, c'è un angelo, un interprete, uno solo tra i mille, che mostri all'uomo il suo dovere,

24. Dio ha pietà di lui e dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto”.

25. Allora la sua carne diviene piú fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza;

26. implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo considera di nuovo come giusto.

27. Ed egli canterà tra la gente e dirà: “Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.

28. Dio ha riscattato l'anima mia dalla fossa, e la mia vita si schiude alla luce!”

29. Ecco, tutto questo Dio lo fa due, tre volte, all'uomo,

30. per salvarlo dalla fossa, perché su di lui splenda la luce della vita.

31. Sta' attento, Giobbe, dammi ascolto; taci, e io parlerò.

Giobbe 33