Giobbe 14:13-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Oh, volessi tu nascondermi nel *soggiorno dei morti, tenermi occulto finché l'ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!

14. Se l'uomo muore, può egli tornare in vita? Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza, finché cambiasse la mia condizione:

15. tu mi chiameresti e io risponderei, tu vorresti rivedere l'opera delle tue mani.

16. Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati;

17. le mie *trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie *iniquità, altre ne aggiungi.

18. La montagna frana e scompare, la roccia è divelta dal suo luogo,

19. le acque consumano la pietra, le loro inondazioni trascinano via la terra: cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.

20. Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti la sembianza, e lo mandi via.

21. Se i suoi figli salgono in onore, egli lo ignora; se cadono in disprezzo, egli non lo vede;

22. questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l'anima sua è in lutto».

Giobbe 14