Geremia 49:15-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

15. «Infatti, ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, disprezzato fra gli uomini.

16. Lo spavento che ispiravi, l'orgoglio del tuo cuore ti hanno ingannato, o tu che abiti nei crepacci delle rocce, che occupi la cima delle colline; ma anche se tu facessi il tuo nido in alto come l'aquila, io ti farò precipitar di lassú», dice il Signore.

17. «Edom diventerà una desolazione; chiunque vi passerà vicino rimarrà stupito e si metterà a fischiare a causa di tutti i suoi flagelli.

18. Come avvenne al sovvertimento di *Sodoma, di *Gomorra e di tutte le città a loro vicine», dice il Signore, «nessuno piú abiterà in questo luogo, non vi risiederà piú nessun figlio d'uomo.

19. Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del *Giordano contro il forte territorio; io ne farò fuggire a un tratto Edom, e stabilirò su di esso colui che io ho scelto. Infatti chi è simile a me? Chi mi ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi di fronte?»

20. Perciò, ascoltate il disegno che il Signore ha concepito contro Edom, i pensieri che medita contro gli abitanti di Teman! Certo, saranno trascinati via come i piú piccoli del gregge; certo, la loro abitazione sarà devastata.

21. Al rumore della loro caduta trema la terra; si ode il loro grido fino al mar Rosso.

22. Ecco, il nemico sale, fende l'aria, come l'aquila, spiega le sue ali verso Bosra; il cuore dei prodi di Edom, in quel giorno, è come il cuore d'una donna in doglie di parto.

23. Riguardo a *Damasco. «Camat e Arpad sono confuse, poiché hanno udito una cattiva notizia; vengono meno; è un'agitazione come quella del mare, che non può calmarsi.

Geremia 49