Genesi 42:13-33 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Quelli risposero: «Noi, tuoi servi, siamo dodici fratelli, figli di uno stesso uomo, del paese di Canaan. Ecco, il piú giovane è oggi con nostro padre, e uno non è piú».

14. E Giuseppe disse loro: «La cosa è come v'ho detto; siete delle spie!

15. Ecco come sarete messi alla prova: per la vita del *faraone, non uscirete di qui fin tanto che non sarà arrivato il vostro fratello piú giovane.

16. Mandate uno di voi a prendere vostro fratello e voi resterete qui in carcere, perché le vostre parole siano messe alla prova e si veda se c'è del vero in voi; se no, per la vita del faraone, siete delle spie!»

17. E li mise assieme in prigione per tre giorni.

18. Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: «Fate questo e vivrete; io temo Dio!

19. Se siete gente sincera, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella vostra prigione; e voi andate, portate il grano necessario alle vostre famiglie.

20. Poi conducetemi il vostro fratello piú giovane; cosí le vostre parole saranno verificate e voi non morirete». Ed essi fecero cosí.

21. Allora si dicevano l'uno all'altro: «Sí, noi fummo colpevoli verso nostro fratello, giacché vedemmo la sua angoscia quando egli ci supplicava, ma non gli demmo ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest'angoscia».

22. *Ruben rispose loro: «Non ve lo dicevo io: “Non commettete questo peccato contro il ragazzo?” Ma voi non voleste darmi ascolto. Perciò, ecco, il suo sangue ci è ridomandato».

23. Ora essi non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro c'era un interprete.

24. Ed egli si allontanò da loro, e pianse. Poi tornò, parlò con quelli e prese tra di loro *Simeone, che fece incatenare sotto i loro occhi.

25. Poi Giuseppe ordinò che si riempissero di grano i loro sacchi, che si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e che si dessero loro delle provviste per il viaggio. E cosí fu fatto.

26. Essi caricarono il loro grano sui loro asini e partirono.

27. Or uno di essi aprí il suo sacco per dare del foraggio al suo asino, nel luogo dove pernottavano, e vide il suo denaro alla bocca del sacco;

28. egli disse ai suoi fratelli: «Il mio denaro mi è stato restituito, eccolo qui nel mio sacco». Allora si sentirono mancare il cuore e, tremando, dicevano l'uno all'altro: «Che cos'è mai questo che Dio ci ha fatto?»

29. E giunsero da Giacobbe, loro padre, nel paese di Canaan e gli raccontarono tutto quello che era loro accaduto, dicendo:

30. «L'uomo che è il signore del paese ci ha parlato aspramente e ci ha trattati come spie del paese.

31. Noi gli abbiamo detto: “Siamo gente sincera; non siamo delle spie;

32. siamo dodici fratelli, figli di nostro padre; uno non è piú, e il piú giovane è oggi con nostro padre nel paese di Canaan”.

33. Quell'uomo, signore del paese, ci ha detto: “Da questo saprò se siete gente sincera: lasciate presso di me uno dei vostri fratelli, prendete quello che vi occorre per le vostre famiglie, partite e portatemi il vostro fratello piú giovane.

Genesi 42