Genesi 31:11-24 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. L'angelo di Dio mi disse nel sogno: “Giacobbe!” Io risposi: “Eccomi!”

12. L'angelo disse: “Alza ora gli occhi e guarda; tutti i maschi che montano le femmine sono striati, macchiati o chiazzati, perché ho visto tutto quello che Labano ti fa.

13. Io sono il Dio di *Betel, dove tu versasti dell'olio su una pietra commemorativa e mi facesti un voto. Ora àlzati, parti da questo paese e torna al tuo paese natío”».

14. Rachele e Lea gli risposero: «Abbiamo forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre?

15. Non ci ha forse trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di piú divorato il nostro denaro?

16. Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre, sono nostre e dei nostri figli. Fa' dun que tutto quello che Dio ti ha detto».

17. Allora Giacobbe si alzò, mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli

18. e portò via tutto il suo bestiame - tutti i beni che si era procurato, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram - per andarsene da suo padre *Isacco nel paese di *Canaan.

19. Or mentre Labano se ne era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gli *idoli di suo padre.

20. Giacobbe ingannò Labano l'*Arameo, perché non gli disse che stava per fuggire.

21. Cosí se ne fuggí, con tutto quello che aveva; si levò, passò il fiume e si diresse verso il monte di *Galaad.

22. Il terzo giorno avvertirono Labano che Giacobbe era fuggito.

23. Allora egli prese con sé i suoi fratelli, lo inseguí per sette giornate di cammino e lo raggiunse al monte di Galaad.

24. Ma Dio venne da Labano l'Arameo, di notte, in un sogno, e gli disse: «Guàrdati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male».

Genesi 31