Genesi 27:23-30 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

23. Non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di suo fratello Esaú, e lo benedisse.

24. Disse: «Tu sei proprio mio figlio Esaú?» Egli rispose: «Sí».

25. E Isacco gli disse: «Portami da mangiare la selvaggina di mio figlio, e io ti benedirò». Giacobbe gliene serví, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve.

26. Poi suo padre Isacco gli disse: «Ora avvicínati e baciami, figlio mio».

27. Egli s'avvicinò e lo baciò. E Isacco sentí l'odore dei vestiti, e lo benedisse dicendo: «Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che il Signore ha benedetto.

28. Dio ti conceda la rugiada del cielo, la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino.

29. Ti servano i popoli e le nazioni s'inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli e i figli di tua madre s'inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!»

30. Appena Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe se ne fu andato dalla presenza di suo padre Isacco, Esaú suo fratello giunse dalla caccia.

Genesi 27