Genesi 22:11-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi».

12. E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo».

13. Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio.

14. Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del Signore sarà provveduto».

15. L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abraamo una seconda volta, e disse:

16. «Io giuro per me stesso, dice il Signore, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo,

17. io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s'impadronirà delle città dei suoi nemici.

Genesi 22