Ecclesiaste 4:1-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Mi sono messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori c'è la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli.

2. Perciò ho stimato i morti, che sono già morti, piú felici dei vivi, che sono vivi tuttora;

3. piú felice degli uni e degli altri è colui che non è ancora venuto all'esistenza, e non ha ancora visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.

4. Ho anche visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell'uno contro l'altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.

5. Lo stolto incrocia le braccia e divora la sua carne.

6. Vale piú una mano piena, con riposo, che entrambe le mani piene, con travaglio e corsa dietro al vento.

7. Ho anche visto un'altra vanità sotto il sole:

8. un tale è solo, senza nessuno che gli stia vicino; non ha né figlio né fratello, e tuttavia si affatica senza fine, i suoi occhi non si saziano mai di ricchezze. Non riflette: «Ma per chi dunque mi affatico e mi privo di ogni bene?» Anche questa è una vanità, un'ingrata occupazione.

9. Due valgono piú di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica.

10. Infatti, se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz'avere un altro che lo rialzi!

11. Cosí pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi?

12. Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe cosí presto.

Ecclesiaste 4