Daniele 6:8-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

8. Ora, o re, promulga il divieto e firma il decreto, perché sia immutabile conformemente alla legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile».

9. Il re Dario quindi firmò il decreto e il divieto.

10. Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso *Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima.

11. Allora quegli uomini accorsero in fretta e trovarono Daniele che pregava e invocava il suo Dio.

12. Poi si recarono dal re e gli ricordarono il divieto reale: «Non hai tu decretato che chiunque per un periodo di trenta giorni farà una richiesta a qualsiasi dio o uomo tranne che a te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?» Il re rispose e disse: «Cosí ho stabilito secondo la legge dei Medi e dei Persiani, che è irrevocabile».

13. Allora quelli ripresero la parola e dissero al re: «Daniele, uno dei deportati dalla *Giudea, non tiene in nessun conto né te, né il divieto che tu hai firmato, o re, ma prega il suo Dio tre volte al giorno».

Daniele 6