Atti degli Apostoli 7:32-42 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

32. “Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe”. Mosè, tutto tremante, non osava guardare.

33. Il Signore gli disse: “Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è suolo sacro.

34. Certo, ho visto l'afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito i loro gemiti e sono disceso per liberarli; e ora, vieni, ti manderò in Egitto”.

35. Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice?”, proprio lui Dio mandò loro come capo e liberatore con l'aiuto dell'angelo che gli era apparso nel pruno.

36. Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nel paese d'Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quarant'anni.

37. Questi è il Mosè che disse ai figli d'Israele: “Dio vi susciterà, tra i vostri fratelli, un *profeta come me”.

38. Questi è colui che nell'assemblea del deserto fu con l'angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi.

39. Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, lo respinsero, e si volsero in cuor loro verso l'Egitto,

40. dicendo ad *Aaronne: “Facci degli dèi che vadano davanti a noi, perché di questo Mosè, che ci ha condotti fuori dall'Egitto, non sappiamo che cosa sia avvenuto”.

41. E in quei giorni fabbricarono un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani.

42. Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell'esercito del cielo, come sta scritto nel libro dei profeti: “Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant'anni nel deserto, o casa d'Israele?

Atti degli Apostoli 7