Matteo 26:28-38 La Parola è Vita (PEV)

28. perché questo è il mio sangue, che suggella il Nuovo Patto. È versato per perdonare i peccati di molti.

29. Ricordate le mie parole: non berrò più vino fino al giorno in cui non ne berrò del nuovo con voi nel Regno di mio Padre».

30. E, dopo aver cantato un inno, si avviarono verso il Monte degli Ulivi.

31. Allora Gesù disse loro: «Stanotte tutti voi mi abbandonerete. Perché nelle Scritture è scritto che Dio colpirà il Pastore, e le pecore del gregge saranno disperse.

32. Ma dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea, e là vʼincontrerò».

33. Pietro disse: «Anche se tutti ti abbandonano, io non lo farò mai!»

34. Allora Gesù rispose: «Io invece ti dico che proprio stanotte, prima che il gallo canti allʼalba, tu mi rinnegherai tre volte!»

35. «Morirei piuttosto!» insistette Pietro. Ed anche tutti gli altri discepoli asserivano lo stesso.

36. Allora Gesù li portò in un orto, detto Getsemani, e disse loro di sedere ed aspettare mentre andava avanti a pregare.

37. Prese con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, e cominciò a sentirsi angosciato e disperato.

38. Poi disse loro: «La mia anima è oppressa dallʼorrore e dalla tristezza della morte… Restate qui… restate svegli con me!…»

Matteo 26