4. Mentre seminava, una parte dei semi cadde lungo un sentiero; gli uccelli vennero e la mangiarono.
5. Altri semi, invece, caddero su terreno roccioso dove cʼera poca terra; le pianticelle spuntarono in fretta in quel terreno poco profondo,
6. ma il sole, quando si levò, le bruciò ed esse si seccarono e morirono, perché le loro radici erano troppo piccole.
7. Altri semi caddero fra le spine, che soffocarono le pianticelle.
8. Ma alcuni semi caddero nella buona terra e produssero un raccolto che era trenta, sessanta e perfino cento volte quanto era stato piantato.
9. Se avete orecchi, ascoltate!»
31-32. Poi Gesù raccontò unʼaltra parabola:«Il Regno dei Cieli è come un granello di senape seminato in un campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi, ma, quando è cresciuto, diventa la più grande di tutte le piante: diventa un albero dove gli uccelli trovano riparo».
33. Gesù fece un altro esempio:«Il Regno dei Cieli è simile al lievito di cui si serve una donna per fare il pane. Ella prende il lievito e lo mescola con una certa quantità di farina, finché la pasta non sia tutta lievitata».
34-35. Gesù continuava a servirsi di queste storie dal significato nascosto, quando parlava alla folla. Infatti, poiché i profeti avevano detto che si sarebbe servito di tante parabole, egli non parlò mai alla gente senza parabole. Così si realizzava questa profezia: «Parlerò loro in parabole; spiegherò cose nascoste fin dallʼinizio del tempo».
36. Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa. Allora i suoi discepoli gli chiesero la spiegazione della storia delle erbacce e del grano.
37. «Dunque», spiegò Gesù, «io sono il contadino che semina la semente di prima scelta.