Atti 7:9-23 La Parola è Vita (PEV)

9. Questi uomini, invidiosi del fratello Giuseppe, lo vendettero come schiavo, che, come tale, fu portato in Egitto. Ma Dio era con lui,

10. e lo liberò da tutte le pene, non solo, gli diede una tale saggezza, che il Faraone, re dʼEgitto, lo elesse governatore dʼEgitto e lo incaricò di tutti gli affari del palazzo.

11. Ma in Egitto e a Carran ci fu una grande carestia e i nostri antenati cominciarono a patire fame e miseria. Quando il cibo finì,

12. Giacobbe, avendo saputo che in Egitto cʼera ancora grano, mandò i suoi figli a comprarne.

13. La seconda volta che vi andarono, Giuseppe si fece riconoscere dai fratelli, che furono presentati al Faraone.

14. Allora Giuseppe fece venire in Egitto suo padre Giacobbe e tutta la parentela. Settantacinque persone in tutto.

15. Così Giacobbe e i suoi figli andarono in Egitto, e fu qui che morirono tutti.

16. I loro corpi furono trasportati a Sichem e sepolti nella tomba che Abramo aveva comprato dai figli di Emmor, padre di Sichem.

19. Questo re perseguitò la nostra gente, agendo con astuzia; obbligò i genitori ad abbandonare i propri figli perché morissero.

20. In quel periodo nacque Mosè, un bambino divinamente bello. Per tre mesi i genitori lo tennero nascosto in casa.

21. Quando, alla fine, non riuscirono più a nasconderlo e dovettero abbandonarlo, la figlia del Faraone lo trovò e lo adottò come figlio.

22. Mosè fu educato alla cultura egiziana e divenne un uomo importante, sia a fatti che a parole.

23. Un giorno, doveva avere circa quarantʼanni, gli venne in mente di andare a trovare i suoi fratelli, il popolo dʼIsraele.

Atti 7