Atti 7:20-27 La Parola è Vita (PEV)

20. In quel periodo nacque Mosè, un bambino divinamente bello. Per tre mesi i genitori lo tennero nascosto in casa.

21. Quando, alla fine, non riuscirono più a nasconderlo e dovettero abbandonarlo, la figlia del Faraone lo trovò e lo adottò come figlio.

22. Mosè fu educato alla cultura egiziana e divenne un uomo importante, sia a fatti che a parole.

23. Un giorno, doveva avere circa quarantʼanni, gli venne in mente di andare a trovare i suoi fratelli, il popolo dʼIsraele.

24. Durante questa visita, vide un Egiziano maltrattare un Israelita, e per vendicarlo Mosè uccise lʼEgiziano.

25. Egli pensava che i suoi fratelli avrebbero capito che Dio lo aveva mandato per salvarli, invece non fu così.

26. Il giorno dopo andò di nuovo da loro e vide due Israeliti litigare. Mosè tentò di fare da paciere: “Siete fratelli, perché litigate così? Non va bene!” disse loro.

27. Ma quello che aveva torto rispose a Mosè di badare ai fatti propri. “Chi ti ha eletto nostro capo e giudice?” lo investì

Atti 7