1. Cari fratelli, questa è già la seconda lettera che vi scrivo. In tutte e due ho cercato di tener desta la vostra mente pura, riportando alla vostra memoria fatti che già conoscete.
2. Ripensate alle parole già dette dai santi profeti e da noi apostoli, da noi che vi abbiamo portato il comandamento del nostro Signore e Salvatore!
3-4. Per prima cosa, voglio ricordarvi che negli ultimi tempi si faranno avanti degli individui cinici e beffardi, uomini che vivono secondo i loro desideri malvagi e diranno: «Dovʼè dunque questo Gesù che, secondo voi, aveva promesso di ritornare? Non verrà mai, perché, a memoria dʼuomo, tutte le cose sono rimaste esattamente comʼerano fin dai primi giorni della creazione!»
5-6. Costoro, di proposito, dimenticano questo fatto e cioè che, molto tempo fa, per mezzo della sua parola, Dio creò i cieli e la terra. Il Signore separò la terra dallʼacqua da cui rimase circondata. Ma, causa lʼincredulità degli uomini, il mondo da allora finì sommerso.
7. Anche i cieli e la terra di adesso sono conservati per mezzo della parola di Dio, ma sono riservati al fuoco del giorno del giudizio, giorno in cui saranno distrutti gli uomini malvagi.
8. Non dimenticate, miei cari fratelli, che per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un solo giorno.
15-16. E tenete sempre presente il motivo per cui Dio sta aspettando: per darci il tempo di comunicare il suo messaggio di salvezza a tutti gli altri. Anche il nostro caro fratello Paolo ve ne ha parlato in molte sue lettere, servendosi di tutta la saggezza che Dio gli ha dato. In esse ci sono certi punti difficili da capire, che gli ignoranti e glʼinstabili interpretano in modo sbagliato, proprio come fanno con altre parti delle Scritture. Ma, così facendo, si preparano la strada per la perdizione con le proprie mani.