Matteo 27:5-18 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

5. Ed egli, gettati i sicli d’argento nel tempio, si ritrasse, e se ne andò, e si strangolò.

6. E i principali sacerdoti presero quei denari, e dissero: Ei non è lecito di metterli nel tesoro del tempio; poichè sono prezzo di sangue.

7. E, preso consiglio, comperarono di quelli il campo del vasellaio, per luogo di sepoltura agli stranieri.

8. Perciò, quel campo è stato, infino al dì d’oggi, chiamato: Campo di sangue.

9. Allora si adempiè ciò che fu detto dal profeta Geremia, dicendo: Ed io presi i trenta sicli d’argento, il prezzo di colui che è stato apprezzato, il quale hanno apprezzato d’infra i figliuoli d’Israele;

10. e li diedi, per comperare il campo del vasellaio, secondo che il Signore mi avea ordinato.

11. OR Gesù comparve davanti al governatore; e il governatore lo domandò, dicendo: Sei tu il Re de’ Giudei? E Gesù gli disse: Tu il dici.

12. Ed essendo egli accusato da’ principali sacerdoti, e dagli anziani, non rispose nulla.

13. Allora Pilato gli disse: Non odi tu quante cose testimoniano contro a te?

14. Ma egli non gli rispose a nulla; talchè il governatore si maravigliava grandemente.

15. Or il governatore soleva ogni festa liberare un prigione alla moltitudine, quale ella voleva.

16. E allora aveano un prigione segnalato, detto Barabba.

17. Essendo essi adunque raunati, Pilato disse loro: Qual volete che io vi liberi, Barabba ovvero Gesù, detto Cristo?

18. Perciocchè egli sapeva che glielo aveano messo nelle mani per invidia.

Matteo 27